Quando il gatto non mangia

L’inappetenza, o riduzione dell’appetito, è un segno non specifico di molte malattie nei gatti.

I proprietari spesso notano che il gatto non consuma tutta la sua razione giornaliera, oppure lo descrivono come diventato improvvisamente “schizzinoso”, “difficile” o “selettivo” con il cibo.

Alcune condizioni particolari possono rendere difficile l’assunzione di cibo da parte del gatto anche se il suo appetito è normale: è il caso per esempio in presenza di gravi infiammazioni gengivali, lesioni dentali, lesioni della mandibola o problemi di deglutizione.

Una riduzione vera e propria dell’appetito fino all’anoressia si ha invece in presenza di malattie sistemiche, alcune banali (ad esempio febbre in conseguenza di una ferita da morso), alcune decisamente meno: insufficienza renale, infiammazioni del tratto biliare, tumori, cardiopatie ecc.

Risulta quindi evidente l’importanza di indagare sulla causa sottostante della mancanza di appetito, rispettivamente della ridotta assunzione di cibo, al fine di instaurare la terapia più adatta alla risoluzione del problema: una riduzione importante delle calorie introdotte per un periodo di tempo di soli 3 giorni può avere conseguenze potenzialmente molto gravi per il gatto, peggiorandone lo stato generale e generando complicazioni significative.

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I valori di riferimento per un gatto adulto si situano tra i 38.0°C e i 39.0°C. In caso di temperature superiori ai 39°C si parla di febbre o ipertermia, se inferiori ai 38°C di ipotermia.

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